Bentornati alla rubrica “consigliati dai lettori“!
Oggi la nostra ospite quasi fissa, Caterina p., ci parla di un romanzo interessantissimo a mio avviso. Nello specifico di:
~La ragazza del convenience store
~Autore: Sayaka Murata
~Data di pubblicazione: 29 ago 2018
~Editore: Edizioni e/o
~Genere: Narrativa
~Trama:
La trentaseienne Furukura Keiko è single e molto introversa. È sempre stata una ragazza strana, ragion per cui ha deciso di provare a conformarsi alle aspettative della società e della famiglia abbandonando gli studi per lavorare in un konbini, un piccolo convenience store giapponese aperto 24/7.
È qui che è impiegata da diciotto anni, con un contratto part-time. I suoi genitori e le poche amiche d’infanzia sono preoccupati per lei e sperano che presto o tardi possa sistemarsi e mettere su famiglia. Keiko, però, sembra incapace di adeguarsi alla norma, si è sempre comportata “in modo diverso”, per usare un eufemismo.
Ed è con questo spirito anticonformista che paradossalmente affronta ogni cosa nell’universo circoscritto del konbini, al quale si consacra nella maniera più assoluta. Il suo posto nel mondo lo ha trovato proprio qui, dove tutto accade come se fosse scritto in un manuale ed è sufficiente attenersi alle regole per essere efficiente, la migliore commessa possibile. Finché non incontra Shiraha, un nuovo e strambo collega trentacinquenne in cerca di moglie, il quale è convinto che il mondo si sia fermato all’epoca preistorica…
Per Keiko potrebbe trattarsi dell’occasione per lasciare il suo amato konbini e creare finalmente una famiglia, soddisfacendo le aspettative dei suoi cari? O il mondo del konbini, con le sue precisissime regole e il suo singolare valore simbolico, avrà la meglio.
~Il vostro parere:
Ringrazio Paola per avermi dato nuovamente la possibilità di parlarvi di una storia che mi ha colpita positivamente e che ha la capacità di far riflettere su alcuni aspetti che colpiscono ancora oggi la società moderna. Il libro in questione si intitola “La ragazza del convenience store”, un racconto ambientato in Giappone e che vuole mettere in discussione il concetto di normalità a cui tutti noi siamo abituati.
La protagonista, Keiko, è una ragazza di trentasei anni che lavora part- time in un konbini (supermercato tipico giapponese aperto 24 ore su 24). Fin da bambina è sempre stata una persona particolare e per paura di essere giudicata male dagli altri, crescendo ha imparato a nascondere i lati più “strani” del suo carattere.
A trentasei anni si ritrova quindi a copiare gli atteggiamenti, l’abbigliamento e perfino il modo di parlare delle altre persone. Keiko è convinta che facendo così potrà finalmente guarire da quella che lei e la sua famiglia definiscono una “malattia” che non la rende uguale ad altre persone. Purtroppo lavorare part- time in un konbini non le facilita la vita ed è costretta a inventarsi continue scuse per mettere a tacere le domande indiscrete dei suoi amici.
I membri della sua famiglia, compresi gli amici, sono preoccupati per lei, perché non ha ancora trovato un posto di lavoro fisso, oltre a non aver mai provato ad approcciarsi all’amore. Questo per Keiko non è un problema, per lei il konbini è tutto e sente di aver trovato il suo posto nel mondo, ma per le persone che la circondano non va bene: viene vista come una ragazza non “normale”, una persona non realizzata, come un ingranaggio difettoso da eliminare.
A complicare la situazione ci pensa Shiraha, un ragazzo per certi aspetti è molto simile a lei, ma che personalmente non sono riuscita ad apprezzare. La presenza di Shiraha porterà molto scompiglio nella vita della nostra protagonista e metterà in discussione tutte le sue certezze. Alla fine, Keiko si ritroverà a dover scegliere se cambiare la rotta del suo viaggio o se continuare a essere una commessa del konbini.
Ho trovato questo libro davvero molto interessante, perché offre parecchi spunti di riflessione e va a denunciare una società che ci vorrebbe tutti uguali, perchè essere diversi significa non essere normali, significa essere soggetti “malati”, soggetti che non possono dare nulla al mondo. Il finale di questo libro mi ha lasciato l’amaro in bocca, forse perché nutrivo delle speranze che poi non si sono realizzate, nonostante ciò ho comunque compreso la decisione finale di Keiko, in fondo ognuno di noi dovrebbe essere libero di compiere le proprie scelte, senza sentirsi in difetto.
In conclusione, vorrei aggiungere che è praticamente impossibile non empatizzare con la protagonista e non percepire tutto il suo disagio e tutta la sua sofferenza; l’autrice è stata molto brava in questo. All’inizio è complicato comprendere i comportamenti anomali della protagonista, ma pagina dopo pagina il lettore impara ad apprezzarla e a volerle bene così com’è. Ammetto che in molti punti del libro ho provato un po’ di rabbia per come veniva trattata Keiko e avrei tanto voluto difenderla dai giudizi e dagli scherni degli altri, in altri punti avrei voluto strattonarla e dirle: “Su, forza, manda tutti a quel paese!” ed è quasi doloroso vedere come lei rimanga apparentemente impassibile.
Credo che sia un pregio di questo libro coinvolgere totalmente il lettore all’interno della vita di Keiko e del suo amato konbini, che è ormai parte di lei e del suo essere.
~Lo consiglio a:
Consiglio questo libro a chi ha voglia di leggere qualcosa di diverso, ma di reale, che insegna al lettore a non omologarsi alla massa e soprattutto ad accettarsi. Ad accettare le proprie diversità, senza andare a modificare il proprio comportamento solo per compiacere gli altri.
Grazie Caterina per averci parlato di questa piccola perla rara che può farci riflettere sul mondo in cui viviamo… e voi? Cosa aspettate a parlarmi dei vostri libri preferiti? Attendo i vostri consigli!
A presto.
Figurati, è sempre un piacere condividere storie che mi hanno colpita ❤
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