Recensioni

E tu, Michele, che ruolo hai in questo gioco delle parti?

 

818Dd1x8IML._SL1500_

#prodottofornitoda#ferdinando salamino

Ciao a tutti oggi vi parlerò di un personaggio, anzi di una coppia che vi entrerà nel cuore. In particolare mi riferisco a:

~Il kamikaze di cellophane

~Autore: Ferdinando Salamino

~Genere: noir

~Editore: Golem Edizioni

~Data di pubblicazione: 11 novembre 2019

Lingua: Italiano

ASIN: B081CY47B6

 

~Trama:

Un uomo legato a un letto, imbavagliato e ferito, un altro armato di un vecchio rasoio da barbiere, pronto a compiere una vendetta efferata.
Cosa può trasformare un ragazzino mite e amante dei libri in uno spietato assassino?


Per scoprirlo, dobbiamo addentrarci nelle spire di una Milano “aliena e ostile” e incontrarvi il protagonista, Michele Sabella. Cresciuto accanto a una madre fragile e a un padre violento, Michele racconta in prima persona l’insorgere della psicosi e il conseguente ricovero nell’istituto psichiatrico che egli chiama Escape Room. Tra quelle mura si innamora di Elena, ventunenne anoressica, “la mia dea di ossa.”

Quando, pochi giorni dopo la dimissione dall’istituto, la ragazza tenta il suicidio, Michele capisce che qualcun altro, qualcuno di insospettabile, la sta spingendo verso la morte, e decide di indagare. Guidato dai propri “demoni di cellophane”, voci che gli affollano la mente suggerendogli intuizioni illogiche eppure quasi sempre esatte, Michele elude la coltre di silenzi e bugie che circonda la ragazza e giunge alla più disturbante delle verità.

 

~Considerazione personale:

Questa è una storia con la s maiuscola, è un romanzo che non potrete non amare. Come non potrete non amare il suo protagonista, Michele, un ragazzo d’animo spezzato, che per una concatenazione di eventi tragici, si ritrova in un istituto psichiatrico.

Sarà a causa della sua famiglia disastrata, sarà perché vittima di bullismo, sarà per il suo carattere particolare, così sensibile da renderlo strano, sarà perché ogni essere umano ha dentro di sé un’ambivalenza intrinseca. Tutto questo conduce Michele a sguazzare nel dolore, un dolore sordo, un dolore insopportabile, un dolore che diventa la sua unica arma e compagnia, perché decide di usarlo per anastetizzare se stesso, per rendersi forte, invincibile. Come lui stesso lo definisce, avvolgerà il suo corpo in strati di cellophane tanto spessi che gli permetteranno di affrontare la vita con tragica noncuranza, diventando così, un kamikaze di cellophane pronto a schiantarsi senza farsi male.

E cosa accade se proprio mentre lui  pensa di aver perso ogni cosa, quando niente più a senso, si innamorasse di due occhi tanto sinceri eppure così oscuri? Cosa accade se Michele, attraverso la presenza di Elena, tornasse a dare ascolto a quei sentimenti che in passato lo avevano tradito?

E proprio da questo amore che scaturiranno conseguenze inattese. E quando dico inattese, sottolineo che tutto sarà chiaro solo dopo aver letto l’ultima riga. Si aprirà una spirale nascosta, sotterranea, che l’autore ci svela sapientemente attraverso l’utilizzo di flashback e capitoli al presente.

Dire che ho amato questa storia è poco: non solo per il suo ritmo narrativo incalzante, non per le descrizioni e lo stile impeccabile, neanche per i protagonisti così realistici.

Ho amato questa storia perché ci apre a una molteplicità di riflessioni, perché nessuno è come sembra, mai. Perché anche il peggiore degli uomini può trovare redenzione. Perché non esistono famiglie perfette, in nessun asserzione. Perché i veri pazzi non sono ragazzi come Michele che hanno sofferto una vita intera e meritano la loro occasione, ma tutti gli altri piuttosto che lo circondano, che lo giudicano, che si ergono a “dottori” della società. Perché nessuno può essere giudicato dalle apparenze, né in bene né in male.

In questo libro esiste uno strano gioco delle parti che mescolerá le carte e confonderà le idee e vi farà male. È libro che entra dentro, emoziona, sconvolge. Per questo la sconsiglio ai deboli di cuore, non per la crudezza di chissà quali immagini… no. La sconsiglio se non siete abbastanza forti da affrontare il percorso di crescita di questo ragazzo, un percorso ricco di cadute e sofferenze, un percorso forte da sopportare perché anche quando tutto sembra andare per il verso giusto, una nuova minaccia è lì ad attenderlo nuovamente. Ma arrivare all’epilogo sarà una conquista: sia per voi, che per Michele stesso. Sono certa che ne uscirete cambiati, con una visione nuove delle cose. Alla fine esiste sempre una speranza, per tutti.

È una storia che dovrò ancora interiorizzare, credo ci vorrà un po’, ma certamente ne è valsa la pena.

 

~Lo consiglio a:

Chi non ha paura di fare i conti con se stesso e con i sentimenti forti.

 

Ringrazio l’autore e la casa per la collaborazione e la disponibilità dimostrata nei confronti del nostro blog.

Non vi nascondo la voglia che ho di leggere il secondo volume!

State in campana… Arriverà presto!

1 pensiero su “E tu, Michele, che ruolo hai in questo gioco delle parti?”

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...