Recensioni

Il colore della neve

#prodottofornitoda#golemedizioni

Salve a tutti!

Qui qualcuno si sta appassionando ai noir, complice la Golem edizioni che sembra non sbagliare un colpo fin’ora.

Oggi vi parlo in particolare de:

~Il colore della neve

~Autore: Rebecca Panei

~Genere: Noir psicologico

~Collana: Ombre

~Casa editrice: Golem edizioni

~Pagine 204

~Prezzo: 16 euro

~Disponibile in libreria dal 30 gennaio 2020

~Trama:

Un ragazzino appartenente alla Roma Bene la cui vita privilegiata pare non avere ombre: fortunato, ricco, viziato.

Un giovane uomo relegato ai margini della società, un’esistenza fatta di caseggiati popolari e lavori di fatica, che anela a ottenere un risarcimento da parte di chi nel passato l’ha condotto a essere ciò che è ora.

Le loro strade, sebbene in apparenza opposte, s’incrociano e s’intrecciano in una spirale di violenza. Da questo si dipana una storia fatta di dolore e di vendetta, di sofferenza e di barlumi di speranza; una storia in cui la differenza tra vittime e carnefici diviene sempre più ambigua e sfumata.

Un noir cupo e profondamente introspettivo, che scava negli abissi dell’animo umano portando alla luce ciò che forse sarebbe dovuto rimanere sepolto.

~Considerazione personale:

Questo romanzo è stato una piacevole scoperta: non conoscevo l’autrice in precedenza essendo questa la mia prima lettura.

É una storia che parte in sordina e si modella in un crescendo che, alla fine, vi travolgerà con inquietante schiettezza. Parlerò poco della trama perché per apprezzarne la costruzione dovrete leggerlo fino in fondo. Vi anticipo solo che alcune circostanze, come l’odio verso uno stesso soggetto, possono “unire” due personaggi così distanti e diversi come Lupo e Niccolò. Entrambi, in un certo senso, beffeggiati dalla vita, orfani d’amore e attenzioni (oltre che nel vero senso della parola visto che ambedue hanno perso i genitori), nonostante tenori di vita opposti. La povertà che si scontra con l’opulenza.

E sarà a causa della vendetta che Lupo deciderà di attuare un rapimento ai danni del nipote del dottor De Mais.

Malgrado le palesi differenze, però, i due protagonisti costruiranno uno strano legame, di amicizia odio, in cui due solitudini cercano sbocco. Fino a un epilogo del tutto inaspettato.

Devo dire che i personaggi sono costruiti magistralmente, dai principali a quello che vi apparirà insignificante come l’ubriaco aiutato da Violetta, lo stesso ispettore Amos, ma soprattutto Tazio e Tullio De Meis. Posso dire che quest’ultimo incarna, nonostante la sua posizione di familiare della vittima del rapimento, il ruolo di un antagonista senza redenzione. Un po’ come lo stesso Niccolò, traumatizzato dagli eventi… E non posso aggiungere altro. In fondo è un bambino che ha subito abusi e violenza a cui va perdonato tutto… Ma e davvero cosí? É lui l’unica vittima dell’intera vicenda?

Vi lascio questi interrogativi a cui voi saprete dare risposta a lettura conclusa.

Il carnefice ufficiale, Lupo, in realtà è un uomo con dei sentimenti e contrasti irrisolti, che alla fine pagherà anche per colpe non sue. È molto labile il confine tra vittima e carnefice, come è facile che tale delimitazione possa confondersi e sbiadire in attimo.

Anche il personaggio di Tazio ci fa riflettere sul senso di colpa che si dipana quando si perde qualcuno con cui abbiamo sempre vissuto, ma ignorato. E si compensa in seguito con un eccesso di attenzioni mal gradite.

É questo un altro punto focale del romanzo: l’ignorare. I segnali, i gesti, le evidenze. Il fingere un’apparenza che non esiste nei fatti, il dover sopportare e digerire, il dover incassare e non replicare. E sotto questo aspetto Lupo e Nico sono molto simili.

É romanzo che vi consiglio di leggere perché vi porterà alla mente svariate riflessioni sul senso della vita, sulle maschere che ognuno indossa, sul proprio io interiore che scalpita, su pensieri che fossero dovrebbero rimanere sepolti. Nessuno vorrebbe diventare la copia esatta di colui che odia, ma se fosse così vivreste serenamente sapendolo?

Lo stile è molto incalzante e scorrevole e i capitoli si leggono rapidamente per la loro lunghezza. Vi avviso che particolari che, all’inizio potranno apparire superflui e farvi chiedere del perché siano stati inseriti, troveranno alla fine il loro senso logico.

~Lo consiglio a:

A chi vuole sorprendersi e riflettere, a chi ama le storie che scavano in quelle zone d’ombra della psiche umana, mostrando quanto quegli angoli buoi che tendiamo a soffocare.

Grazie alla casa editrice e all’autrice per la possibilità di questa interessante lettura in anteprima. Grazie a voi che leggete.

Non mi resta che rimandarvi al prossimo viaggio.

A presto!

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