Nuove uscite

L’assassinio nel Vicolo della Luna

~L’assassinio nel Vicolo della Luna

~Autrice: Giulio Piccini “Jarro”

~Genere: giallo

~Collana: Gulliver

~Pagine: 208

~Prezzo: € 9,90

~In libreria e negli store online dal 20 gennaio 2022

~Disponibile su Amazon

~La trama:

Il cadavere di un pittore viene rinvenuto nei bassifondi della Firenze preunitaria, negli anni ’30 dell’Ottocento. A indagare è Domenico Arganti, detto Lucertolo, ispettore di polizia arrivista e dai metodi brutali, ma anche animato da insospettate punte di umanità. Attorno a lui, una città cupa, pervasa da miseria, dissolutezza morale e intrighi politici. Pubblicato per la prima volta nel 1883, L’assassinio nel Vicolo della Luna è l’inizio della quadrilogia dedicata all’ispettore Lucertolo, primo detective seriale della letteratura italiana. La trama complessa, arricchita da un’indagine che si dipana fra analisi psicologica e aule di tribunale, la violenza, l’affresco di una città e di un’epoca e un investigatore straordinariamente “umano” nelle sue qualità e nei suoi difetti fanno di questo romanzo semidimenticato un importante precursore del genere noir.

~Estratto:

Firenze, anno di Grazia 1831 Un uomo viene accoltellato in un vicolo del vecchio ghetto. Nonostante l’arresto del presunto colpevole, molti aspetti di questo delitto rimangono incomprensibili e irrisolti, e sono diversi coloro – tra i quali un poliziotto e un giudice istruttore – che non sono convinti di aver catturato il vero responsabile. Queste sono le origini del “noir poliziesco italiano”, un capolavoro, quello di Giulio Piccini (detto Jarro) che crea dalla sua penna l’ispettore Lucertolo, 5 anni prima del principe degli investigatori Sherlock Holmes di Conan Doyle…

~Biografia:

Giulio Piccini, in arte Jarro (Volterra, 1849 – Firenze, 1915), è stato uno scrittore e giornalista italiano. Fu autore prolifico, erudito e popolare in un sol tempo, e certo tra i suoi contemporanei lasciò un segno non indifferente. Romanziere studioso di letteratura e storico, giornalista, critico teatrale attento, umorista, “giallista”. Basterebbe la pubblicazione, a sua cura, degli scritti di Dante Alighieri, di Andrea Cavalcanti e altri, per intuire che Jarro era anche un autentico erudito. Conobbe il successo a partire dagli anni ottanta del XIX secolo quando La Nazione accoglieva nelle sue colonne i motti i frizzi le note le piacevolezze gli articoli in cui, tra il faceto e il serio, il brio e la cultura di Jarro facevano, da ottimi alleati.

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