Recensioni

È la vita che gioca

 

E' la vita che gioca

#prodottofornitoda#giacomoassennato

 

Oggi vi parlo di un autore che aspetto sempre con una certa curiosità e piacere di  leggere. In particolare si tratta di:

 

~E’ la vita che gioca

~Autore: Giacomo Assennato

~Genere: Contemporaneo M/M

~Pagine: Cartaceo 250

~Pubblicato Self Publishing

~Data di uscita: 7 Marzo 2020

 

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~Trama:

Martino non ha tempi morti, le cose gli accadono sempre di corsa e le coincidenze sono all’ordine del giorno per lui.

La sua vita cambia improvvisamente dall’oggi al domani, quando si trova proiettato in una realtà sconosciuta e lontana, che non gli appartiene.

È l’inizio di un’avventura, una trasferta per lavoro, nella lontana Boston, che accetta malvolentieri e alla quale cerca di abituarsi facendo del suo meglio. L’America lo affascina e contemporaneamente gli mostra un aspetto che stride con la sua sensibilità e non può che turbarlo.

A Boston incontrerà nuove amicizie, ma anche contrasti; il coinvolgimento in un avvenimento devastante lo catapulterà nel caos. È proprio questa circostanza che si trasformerà in un appuntamento col destino e con la nuova vita che lo aspetta.

 

~Considerazione personale:

Sembrerò ripetitiva, ma vi assicuro che l’autore non mi ha passato nessuna bustarella! Giacomo Assennato per quanto mi riguarda è una garanzia. Non a caso sono sempre felice come una pasqua quando, sia lui che la Simo, a ogni nuova uscita rinnovano la nostra collaborazione… E ridendo e scherzando siamo arrivati a 4 romanzi all’attivo nelle mie letture!

Oggi mi concentro sulla storia di Martino, una vecchia conoscenza del precedente libro dal titolo “Stellato il cielo com’è” (Recuperate, recuperate se non lo conoscete!)  rimasto nel cuore delle lettrici che chiedevano a gran voce di vederlo protagonista. E l’autore ci accontenta, neanche a farlo intenzionalmente, con una favola moderna allegra e distensiva… Almeno fino un certo punto.

A seguito di un’opportunità lavorativa si troverà, da un giorno all’altro, catapultato a Boston, in una realtà completamente diversa da quella di cui era abituato. Durante questa trasferta, tra luci e ombre del sistema sanitario americano, tra la scoperta della bellezza locale dei quartieri, avrà accanto nuovi personaggi e amici, come la dottoressa Francesca o Ethan, che andranno a sopperire in minima parte la mancanza di Filippo e Federico.

In pochi giorni la sua vita assumerà una piega inaspettata, soprattutto grazie di uno gioco di sguardi in metropolitana con un ragazzo misterioso. E se nel primissimo momento di avvicinamento, quel primo ciao, fosse l’unica cosa a cui appellarsi a causa di qualcosa di veramente sconvolgente e inaspettato?

Non posso dirvi di più… Dovrete leggere fino in fondo per capire di cosa parlo. Non fermatevi si primi capitoli, perché i colpi di scena sono dietro l’angolo e vi aspettano.

Lo stile è sempre impeccabile: l’autore nella sua semplicità, a mio avviso, riesce ogni volta a rendere vivi i personaggi e le immagini descritte. È uno dei pochi che riesce a coinvolgermi e a emozionarmi senza che me renda conto, perché i suoi protagonisti catturano e hanno tanto da dare. Abbiamo molti esempi positivi: dallo stesso Martino, il protagonista indiscusso; a Francesca e alla sua lotta contro le ingiustizie; a Ethan che rappresenta quello che poteva essere, un flirt, una storia dalla quale il vecchio Martino non sarebbe tirato indietro, e che diventa un amico prezioso. Troviamo i Fefi, Federico e Filippo, con i loro battibecchi divertenti e strane premonizioni. E poi c’è l’amore vero, il colpo di fulmine che spazza tutto quanto, Spencer. Un amore tanto forte quanto difficile, che dovrà essere costruito passo dopo passo, difficoltà dopo difficoltà per potersi forse alla fine coronare. Perché è la vita che gioca e in un attimo ci mette a disposizione gli strumenti per essere felici. Basta solo non aver paura e lanciarsi. E così faranno tutti i personaggi.

I temi trattati sono molteplici: da riferimenti all’omofobia che rende tutto il mondo paese (c’è un interessante confronto tra i pensieri dei direttori sanitari di Milano e Boston); a quella di un genitore che rifiuta il figlio e che ritroverà in due estranei la famiglia e l’affetto da sempre mancato. Si parla di amicizia, quella vera e consolidata, e nuove conoscenze che possono divenire punti di riferimento. Si parla di paura, dolore, accettazione delle conseguenze (sia fisiche che psicologiche). Si parla di lotta alle ingiustizie, di rinascita, determinazione e caparbietà. Di felicità. E soprattutto si ride! Perché Martino non perde mai la sua ironia e il suo sorriso.

 

Lo consiglio a:

A tutti coloro cercano una lettura positiva e distensiva. Questo non vuol dire sia un libro leggerò, gli spunti di riflessione e le emozioni forti sono ben contemperate.

Un consiglio spassionato: con Giacomo Assennato preparate i fazzoletti, non si sa mai!

 

Ringrazio l’autore e Simona per la disponibilità e collaborazione. Vi lascio il calendario dei blog che partecipano all’evento:

 

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Grazie a chi ci legge e ci segue.

Non mi resta che rimandarvi al prossimo libro.

A presto.

6 pensieri su “È la vita che gioca”

  1. Che dire, Paola? Mi spiazzi con una recensione così. Sono contentissimo di avere una estimatrice come te e spero di essere sempre all’altezza del tuo giudizio anche nel futuro. Grazie di cuore!

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