Recensioni

Acido

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#prodottofornitodagolemedizioni

Oggi vi parlo di:

~Acido

~Autore: Andrea Tamietti

~Genere: Noir psicologico

~Collana: Ombre

~Editore: Golem edizioni

~Pagg. 352

~Prezzo: 16,50 euro

~Disponibile in libreria dal 21 maggio 2020

~Trama:

Non è facile difendere un uomo accusato di uno dei crimini più vili nei confronti di una donna: la deturpazione del viso con l’acido. Le difficoltà aumentano, poi, se l’uomo in questione è una figura pubblica da molti esaltato come esempio di probità, ma che nel privato non nasconde il proprio bieco maschilismo, e se le prove a suo carico paiono incontrovertibili: più testimoni hanno assistito a manifestazioni della sua gelosia e del suo astio nei confronti della vittima e le telefonate con le quali sono state date istruzioni all’autore materiale del delitto erano partite dalla stanza d’albergo in cui trascorreva una breve vacanza, a migliaia di chilometri di distanza dall’Italia. Ci vuole un’incrollabile fede nel principio secondo cui ogni imputato ha diritto a essere difeso per imporsi di concentrarsi sui soli dati oggettivi emergenti dalle indagini. E anche così facendo non si può evitare di tentennare e dubitare…

~Considerazione personale:

Attratta dalla trama ho chiesto di leggere questo romanzo prima della sua uscita.

La storia ci parla di Anna Rostagno, titolare di uno studio legale, che accetta un caso che va in contro correnza rispetto la politica stessa fin’ora condotta di aiutare i deboli e gli indifesi, anche pro bono. Si tratta della difesa di Giorgio Ramello, importante produttore televisivo di un programma di denuncia e inchieste giornalistiche, accusato di essere il mandante di lesioni nei confronti della sua ex compagna, Claudia Galanti, fregiata con l’acido.

Da qui si snoderà una battaglia, in cui Anna da sola combatterà per dimostrare l’innocenza del suo cliente, contro tutta l’opinione pubblica e i suoi stessi collaboratori. E i risvolti, alla fine, saranno tutt’altro che quelli attesi… Ma non dico altro, lo capirete leggendo a cosa mi riferisco.

Devo dire che l’idea di base e la trama risultano anche interessanti, ma non mi ha coinvolto fino in fondo. Soprattutto la parte centrale risulta molto lenta, con riferimenti ad altri casi come ad esempio quello Tricarico che, a mio avviso, non arricchisce la storia, anzi la disperde un po’. Oppure alcune scene che si dilungano troppo su keppo e sua madre; o la scelta di mostrare i protagonisti della vicenda processuale attraverso gli occhi di Anna e non direttamente, o i troppi tecnicismi giuridici, rendono il tutto molto lento e non troppo trascinante e avvincente.  Ovviamente dal mio punto di vista, lo ribadisco.

Lo stile non presenta particolari problemi: forse è il modo in cui la storia è stata raccontata che non mi ha coinvolto totalmente. Non ho avvertito quel pathos, nè quella curiosità necessaria che mi facesse dubitare o provare a scoprire chi fosse il reale mandante del reato. Ho riscontrato qualche piccolo refuso, ma nulla di importante. I capitoli risultano abbastanza lunghi.

Che dire dei personaggi? A parte Ravello che riesce ad affascinare fin da subito e non perde mai il suo smalto, anzi, andando avanti darà il meglio di se, devo dire che gli altri sono un po’ anonimi. Mi riferisco ad esempio alle colleghe di Anna, o alla Galanti che vediamo sempre per vie inverse mai direttamente. Lo stesso Cambiasso, che avrà un ruolo cruciale solo alla fine. Puglisi e tutta la storia dei cani che credo sia un po’ inverosimile. E altri personaggi che non sto a citare che appaiono molto evanescenti.

I personaggi secondari che mi hanno colpito sono Matteo ed Eric, l’ivestigatore che riesce un po’ ad alleggerire l’atmosfera con i suoi modi scanzonati e le sue battute.

Il personaggio di Anna per me è un po’ incomprensibile: una donna che all’inizio ci appare forte e determinata, indipendente, che alla fine, viene circuita dal suo cliente, cade nella sua rete di lusinghe e costruzioni e ne diventa pure la sua compagna. Non posso dire oltre perché sarebbe uno spoiler bello grosso, ma alla fine di quella donna resta ben poco.

La parte finale del Romanzo ha rianimato la mia lettura e l’ha resa interessante. Quando le maschere si calano e vengono fuori le vere personalità dei personaggi. Quella parte l’ho apprezzata per come è stata pensata e costruita nei minimi dettagli dall’autore.

Posso dire che questo libro ci insegna che anche nei casi più complessi la verità viene sempre a galla, che il potere, la posizione (e mi riferisco a entrambi i personaggi, Anna e Ramello), il sentirsi sicuri e l’avere i mezzi non vuol dire che le cose vadano come vogliamo o come crediamo che siano andate. Un piccolo dettaglio insignificante a volte può fare la differenza.

È un libro che consiglio agli amanti del genere légal: processi, avvocati e colpo di scena sul finire potranno interessarvi secondo me!

Ringrazio golem edizioni per la sua collaborazione, l’autore e tutti voi che ci leggete.

Non mi resta che rimandarvi al prossimo viaggio.

A presto.

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